PraticheGSE ricorda ai suoi clienti e ai possessori di un impianto fotovoltaico che il GSE può fare ispezioni e controlli e per questo è importante conoscere tutte le violazioni rilevanti. Vediamo quali sono.
Ispezioni GSE: cosa sapere per non incorrere in multe e sanzioni
Controlli GSE sugli impianti fotovoltaici: cosa sapere per evitare la perdita degli incentivi
Con l’entrata in vigore del Decreto Controlli GSE nel 2014, la gestione burocratica degli impianti fotovoltaici incentivati è diventata una questione centrale per tutti i proprietari. Le ispezioni e le verifiche del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) possono infatti comportare gravi conseguenze economiche: dalla sospensione temporanea fino alla decadenza totale o parziale degli incentivi, spesso per documentazione incompleta o non conforme.
Il GSE può effettuare controlli?
Sì. Chi ha beneficiato degli incentivi in Conto Energia ha stipulato con il GSE una vera e propria convenzione pluriennale. Questo contratto impone al proprietario dell’impianto l’obbligo di mantenere per tutta la durata dell’incentivo i requisiti dichiarati inizialmente. È quindi pieno diritto del GSE verificare in qualsiasi momento la conformità della documentazione presentata e dell’impianto stesso.
Le violazioni più comuni secondo il GSE
Sebbene il GSE abbia illustrato solo in modo generico le principali violazioni che possono comportare la perdita dell’incentivo, è importante conoscere le casistiche più frequenti e prestare massima attenzione alla documentazione tecnica e amministrativa.
Ecco alcune delle irregolarità più rilevanti:
- Presentazione di dati falsi o documenti contraffatti nella fase di richiesta dell’incentivo;
- Superamento dei termini per la presentazione dell’istanza o per l’entrata in esercizio dell’impianto;
- Mancata consegna della documentazione richiesta in sede di controllo o ispezione;
- Assenza di autorizzazioni necessarie per la costruzione e l’esercizio dell’impianto;
- Utilizzo di componenti non originali, contraffatti o rubati (ad esempio moduli dichiarati europei ma in realtà di origine extraeuropea).
Tra le violazioni più riscontrate durante i controlli:
- Mancato completamento dei lavori entro la data dichiarata di fine lavori ai sensi della “Legge Salva Alcoa” (Legge 129/10);
- Certificazioni dei moduli fotovoltaici non autentiche;
- Moduli installati non riconducibili alla certificazione presentata;
- Moduli dichiarati di provenienza europea installati in realtà di diversa origine.
Cosa fare in caso di moduli non conformi: le indicazioni del GSE
Il GSE ha previsto delle possibilità di regolarizzazione per evitare la perdita completa dell’incentivo. In particolare, per gli impianti incentivati in Conto Energia con potenza nominale superiore a 3 kW nei quali siano stati riscontrati moduli non conformi o non certificati, è possibile presentare un’istanza che consenta di ottenere una riduzione del 20% della tariffa incentivante al posto della decadenza totale.
Per gli impianti che non sono ancora stati oggetto di controllo da parte del GSE, i proprietari possono presentare spontaneamente un’istanza di riduzione del 10% della tariffa, a condizione che venga dichiarata la presenza di moduli non certificati o non conformi alla normativa.
Come prepararsi ai controlli
Ad oggi, l’unico modo per tutelarsi è conoscere approfonditamente la situazione del proprio impianto fotovoltaico. È fondamentale:
- Verificare che tutta la documentazione tecnica e amministrativa sia completa e aggiornata;
- Accertarsi della tracciabilità e dell’autenticità dei moduli e dei componenti installati;
- Controllare che le autorizzazioni siano coerenti con quanto dichiarato nella domanda di incentivo;
- Richiedere un supporto tecnico specializzato in caso di dubbi sulla conformità dell’impianto.
Essere proattivi nella verifica della propria documentazione e trasparenti nella comunicazione con il GSE può fare la differenza tra la tutela dell’incentivo e la sua perdita definitiva.